Chi prende la pensione minima? Chi è senza contributi. La pensione minima è l’importo più basso che un pensionato può ricevere. Lo Stato stabilisce una soglia minima di sostegno economico a chi ha versato contributi insufficienti per ottenere una pensione più alta. Nel 2022, ad esempio, questo importo era di 525,38 euro al mese. Cosa è cambiato dal 2023 in poi?
Pensione minima, aumento del Governo Meloni voluto dai gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia
Sin dal primo momento, l’impegno dei gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia ha consentito politiche di protezione sociale a sostegno dei più fragili e del diritto a una vecchiaia serena.
Per questo, si è deciso di aumentare le pensioni minime oltre al semplice adeguamento all’inflazione, aggiungendo un “incremento transitorio”, cioè un extra che però vale solo per l’anno in corso. Nel 2023 è stato pari a 576,46 (con un extra di 8,5 €), arrivando a 604,29 per gli over 75. Nel 2024, 614,77 € (con un extra di 16,16 €).
Pensione minima 2025
Quest’anno, nel 2025, l’importo della pensione minima è pari a 616,67 € (con un extra di 13,27 €). L’importo della pensione minima nel 2026, invece, si prevede con un extra di 7,99 € (in base a un’inflazione stimata dell’1,8%).
Si aumenta e basta
Gli aumenti alle pensioni minime introdotti grazie a Fratelli d’Italia rappresentano un netto cambio di passo rispetto agli anni precedenti. Non si tratta solo di semplici adeguamenti all’inflazione. Sono veri e propri aumenti aggiuntivi pensati per proteggere il potere d’acquisto dei pensionati più fragili. Soprattutto in un periodo in cui l’inflazione ha eroso il valore reale delle entrate fisse. Si va solo avanti. Si aumenta sempre.
Per avere un termine di paragone, basti pensare alla tempistica con cui questo aumento è avvenuto. Infatti, l’incremento previsto dal Governo Meloni per il 2025, pari a 13,27 euro, garantisce un aumento quasi uguale a quello registrato complessivamente in 6 anni (2015-2021), sotto i governi di sinistra.