Il Decreto Caivano nasce per rispondere al degrado, alla vulnerabilità sociale e al disagio giovanile che caratterizzano alcune aree critiche d’Italia. Il contrasto a questi fenomeni è una priorità assoluta per i gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia. Obiettivo: restituire sicurezza, ripristinare legalità e proteggere i minori, assicurando la presenza concentrata e continua da parte dello Stato. Trovi qui il testo del Decreto Caivano.
Tutto parte con Caivano
La vicenda della violenza sessuale di gruppo subìta nel 2023 da due cuginette, 10 e 12 anni, a Caivano è stata la scintilla del DL 123/2023. Anche grazie al lavoro parlamentare di Fratelli d’Italia nelle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia, con l’approvazione delle Camere, è stato convertito in legge (L. 159/2023). L’input è nato da un’analisi che considera l’età delle vittime di violenza e di quella dei protagonisti (nel gruppo, 6 minorenni).
Intorno, un contesto sociale, privo di alternative sane in termini di crescita culturale e umana. Al centro, un’area abbandonata e occupata abusivamente dalla criminalità. E’ partito da qui, il DL Caivano, dal Parco Verde e dal Centro Sportivo Delphinia, simbolo del degrado e discarica a cielo aperto. Con un piano straordinario è stato dato il via libera alla riqualificazione integrata del territorio.
Decreto Caivano: La riqualificazione
Il Centro Sportivo Delphinia è stato sgomberato e bonificato dagli Uffici del Genio militare, riqualificato da Sport e Salute S.p.A. e poi riaperto alla cittadinanza. Sotto la direzione della Polizia di Stato-Fiamme Oro, dal 28 maggio 2024, il nuovo centro sportivo “Pino Daniele”, è un luogo di rinascita sociale. Con la piscina comunale, attrezzature per 44 discipline sportive, 20 campi e playground, è stato tolto spazio alla criminalità e alla devianza.
Sono state date alternative ai ragazzi del posto, con un’area polifunzionale che prevede anche attività educative, culturali e ricreative. Con un teatro da 500 posti, un anfiteatro per mille persone e il parco urbano, intitolato al giudice Rosario Livatino, attrezzato per il relax e il tempo libero all’aperto. Caivano è l’inizio. Può e deve essere replicato. Perché dove lo Stato c’è, la criminalità arretra.
Contrasto alla dispersione scolastica
Sono nero su bianco, gli interventi contro la dispersione scolastica e norme più rigide sulla responsabilità dei genitori. Nasce un coordinamento tra scuola, servizi sociali, questura e tribunale minorile. Prima del Decreto Caivano, i servizi sociali intervenivano solo nei casi estremi e i genitori rischiavano al massimo una multa di 30 euro. Oggi, se un minorenne non frequenta regolarmente la scuola, o addirittura non viene iscritto, la sanzione arriva fino a 1.032.
I genitori rischiano fino a 1 anno di reclusione in caso di ripetuta e ingiustificata assenza del figlio. Fino a 2 anni, in caso di mancata iscrizione. Possono essere imposti percorsi educativi obbligatori ai genitori e il minore può essere affidato ad una comunità educativa, o casa famiglia.
Misure cautelari e messa alla prova per i minori
Con l’istituto della messa alla prova, vengono create alternative alla condanna minorile. E’ una seconda possibilità, lontana dal degrado e dalla criminalità organizzata. Un percorso di studio, sport, lavori socialmente utili e sostegno psicologico.
Prima del decreto, il minore, responsabile di furto, vandalismo o lesioni personali, aspettava mesi per la messa alla prova. Adesso è tutto più rapido, per evitare che il minore resti a lungo in situazioni a rischio. Il percorso, se andato a buon fine, si conclude con un duplice risultato: l’estinzione del reato e la possibilità concreta di restituire al minore una vita nuova, senza conseguenze penali.
Daspo Urbano
Il Daspo urbano (divieto di accesso a locali, stazioni, scuole) non si applica più solo agli adulti. Ora si estende ai maggiori di 14 anni, responsabili di comportamenti contrari alla legge. Un 14enne autore di vandalismo davanti alla stazione, prima del decreto riceveva solo un richiamo verbale, mentre oggi viene sottoposto al Daspo urbano, con eventuale messa alla prova (nell’articolo sul Dl Sicurezza ulteriori novità sul Daspo urbano).
I minori e il contrasto ai reati digitali e Decreto Caivano
L’AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, adesso impone ai siti di verificare l’età reale dell’utente che voglia accedere a contenuti vietati ai minori (come la pornografia). E può disporre il blocco della piattaforma che non si adegua. In merito ai reati digitali, adesso questi riguardano anche i maggiori di 14 anni. E può anche essere disposto il blocco del dispositivo che è stato strumento di reato. E’ stata introdotta una forma di ammonimento specifico per i minori in fascia 12-14 anni se responsabili di reati digitali gravi.