Il taglio del cuneo fiscale è una misura fortemente voluta dai gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia. Si tratta di un intervento strutturale che ha aumentato in maniera permanente il salario dei lavoratori. In sostanza, ha consentito l’aumento degli stipendi. Una misura che difende il potere d’acquisto degli italiani e sostiene le famiglie.
Già prima di essere maggioranza, i parlamentari di Fratelli d’Italia si sono battuti per il taglio del cuneo fiscale, denunciando una pressione fiscale insostenibile sul lavoro in Italia, a cui i governi precedenti non hanno dato alcuna risposta definitiva.
Con Fratelli d’Italia in maggioranza parlamentare e Giorgia Meloni alla guida del Paese, la situazione è cambiata. In maniera del tutto coerente, le battaglie condotte in passato sono diventate promesse mantenute.
Che cos’è il taglio del Cuneo fiscale e quali vantaggi porta?
Il cosiddetto “cuneo fiscale” è la differenza tra il costo totale del lavoro per il datore di lavoro e lo stipendio netto del lavoratore. L’intervento voluto dai gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia, a supporto dell’azione di Giorgia Meloni, ha ridotto i contributi previdenziali a carico del lavoratore.
Risultato? Ciò ha comportato un esonero parziale dei contributi previdenziali che si è tradotto in un aumento diretto dello stipendio netto mensile.
L’azione dei gruppi parlamentari di FdI porta ad aumenti fino a 100 euro in più al mese
Fin dall’inizio dell’attuale legislatura, i parlamentari di Fratelli d’Italia hanno posto come priorità assoluta quello di aumentare stabilmente gli stipendi dei lavoratori. Un obiettivo in controtendenza con le mancette e i bonus a pioggia dei governi precedenti, che si sono rivelati del tutto inadeguati per sostenere le famiglie italiane ed hanno causato vere e proprie voragini nelle casse dello Stato.
Nel corso degli anni, i governi di sinistra non hanno mai attuato un taglio così incisivo. Si sono visti solo interventi sporadici, come il “bonus 80 euro”. Quello voluto dai parlamentari di Fratelli d’Italia e da Giorgia Meloni è invece il più grande taglio delle tasse sul lavoro degli ultimi decenni.
In cosa consiste?
Un taglio 7 punti percentuali per i lavoratori dipendenti con una retribuzione imponibile fino a 25.000 euro annui. Un taglio di 6 punti percentuali per i lavoratori dipendenti con retribuzione imponibile fino a 35.000 euro annui. Questi tagli interessano circa 14 milioni di lavoratori, ai quali viene garantito un beneficio che arriva fino a 100 euro netti in più al mese. Circa una mensilità in più all’anno.
Aumento degli stipendi grazie ad una gestione responsabile
Con la legge di bilancio 2025 si sono poste le basi per rendere la misura strutturale ed offrire maggiore benessere e sicurezza ai lavoratori. L’aumento del potere d’acquisto dei lavoratori, infatti, rappresenta un elemento fondamentale per il sostegno ai consumi e all’economia del Paese.
Ma come sono state trovate le risorse per aumentare gli stipendi? Il cuneo fiscale è stato tagliato grazie a scelte molto coraggiose, che hanno eliminato sprechi ed errori del passato. Tra tutti i provvedimenti voluti dai gruppi parlamentari FdI e da Giorgia Meloni, merita di essere citato lo stop alla politica scellerata del Superbonus 110%. Uno strumento che ha danneggiato fortemente i conti pubblici e messo a rischio la tenuta economica del Paese. Oggi si spreca meno denaro pubblico e si aumentano gli stipendi per chi lavora.