Data: 06/11/25

Tempo di lettura: 3 minuti

Stop al Superbonus 110%: fine del grande sperpero

Rischi per l’economia, frodi continue, prezzi dei materiali alle stelle e diseguaglianze sociali: tutto questo ha indotto i parlamentari di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni a interrompere una misura nata con intenti condivisibili ma scritta nel peggior modo possibile. Con lo Stop al Superbonus 110% si è impedito che i danni di chi ha scritto la misura diventassero irreparabili.

Con una serie di provvedimenti, i gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia hanno sostenuto il progressivo stop al Superbonus 110%. Questa necessità è nata per arginare gli effetti disastrosi della misura sui conti pubblici e porre fine a un meccanismo economicamente insostenibile.

Rischi per l’economia, frodi continue, prezzi dei materiali alle stelle e diseguaglianze sociali: tutto questo ha indotto i parlamentari di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni a interrompere una misura nata con intenti condivisibili ma scritta nel peggior modo possibile. Con lo Stop al Superbonus 110% si è impedito che i danni di chi ha scritto la misura diventassero irreparabili.

Superbonus 110%: una voragine nei conti pubblici

I gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia si sono trovati a gestire, all’inizio dell’attuale legislatura, l’enorme pericolo per i conti pubblici derivante dalle sciagurate scelte dei governi Conte 1 e 2. Calcoli sbagliati, norme scritte male, sperpero di denaro pubblico: un disastro a cui bisognava porre rimedio con urgenza.

Al 4 aprile 2024, l’ammontare totale tra sconti e crediti ceduti era di ben 219,5 miliardi di euro. Soltanto il Superbonus, secondo i dati ENEA di marzo 2024, è costato 122,2 miliardi. Un’esposizione che metteva a forte rischio le casse dello Stato. Questo anche perché, in precedenza, la classificazione dei crediti come “pagabili” da parte di Eurostat e ISTAT – nel marzo 2023 – ha avuto un impatto devastante, trasformando i crediti d’imposta in spesa pubblica immediata e facendo schizzare il deficit.

Il Superbonus, come certificato anche dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB), ha raggiunto una “dimensione macroscopica”, aggravata anche dall’assenza di un adeguato monitoraggio e di limiti di spesa programmati.

 

Il problema delle frodi e gli effetti negativi sull’economia

Una misura scritta male e gestita peggio, ha generato uno dei suoi problemi principali: quello del numero elevato di frodi. Le indagini dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza hanno individuato, ad agosto 2023, crediti irregolari per 12,8 miliardi di euro. Come ha spiegato Giorgia Meloni, la misura ideata dal Movimento 5 Stelle è stata “il più grande regalo fatto dallo Stato a truffatori e organizzazioni criminali”.

Il 110% di bonus ha poi contribuito all’aumento notevole di materiali e lavori edili stimato fino al 30%. Un problema reale per i cittadini che si sono trovati ad eseguire lavori senza usufruire del bonus. La smisurata agevolazione, ha poi spinto le imprese edili a trascurare i lavori legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Questo ha determinato il rischio di ritardi su opere strategiche per il Paese.

Tra le forti criticità della misura, il fatto che essa abbia finito per privilegiare molto spesso i ricchi che non avevano bisogno di una tale agevolazione e che si sono ritrovati castelli e seconde case restaurate gratuitamente dallo Stato, a svantaggio dei ceti con maggiore difficoltà. Un esempio di ingiustizia sociale che i parlamentari di Fratelli d’Italia hanno trovato inaccettabile.

La fine del 110%: conti pubblici in salvo e cittadini onesti tutelati

Questo disastro messo in piedi dal Movimento 5 Stelle durante il governo di Giuseppe Conte andava fermato. Così, grazie all’intervento dei gruppi parlamentari di FdI e di Giorgia Meloni, è stato evitato un debito futuro che sarebbe ricaduto su tutti i cittadini, compresi quelli che non hanno mai posseduto una casa.

Come ha spiegato il Presidente Giorgia Meloni, il costo della misura è stato di circa 2.000 euro per ogni singolo italiano, “anche un senzatetto, anche un bambino, anche un neonato”. Fermare questa sciagura ha rappresentato una necessità di vitale importanza per il nostro Paese. Adesso i miliardi risparmiati bloccando questa emorragia potranno essere investiti, nei prossimi anni, su comparti fondamentali come famiglia, istruzione o sanità. Nonostante ciò, gli effetti deleteri di questa misura peseranno circa 20 miliardi l’anno per tre, forse quattro, manovre di bilancio.  

 

 

Articoli Correlati

Spesso a beneficiare della misura sono stati approfittatori, evasori e addirittura criminali, scoperti come percettori di Rdc. Nel corso degli anni abbiamo assistito a innumerevoli inchieste e fatti di cronaca che hanno fatto emergere un numero impressionante di “furbetti” del reddito di cittadinanza, mafiosi che lo hanno percepito e una moltitudine di truffe da milioni di euro.

Contatti