Data: 12/11/25

Tempo di lettura: 6 minuti

Come sta andando con il Piano Mattei e quali sono i primi risultati

Il Piano Mattei, che ha già prodotto molti risultati, riguarda direttamente aspetti economici e di sicurezza del nostro Paese. Più complessivamente riguarda l’immagine internazionale legata ai rapporti nell’area mediterranea e nel continente africano.

Per i parlamentari di Fratelli d’Italia il Piano Mattei rappresenta una grande priorità. Questo Piano, che ha già prodotto molti risultati, riguarda direttamente aspetti economici e di sicurezza del nostro Paese. Più complessivamente riguarda l’immagine internazionale legata ai rapporti nell’area mediterranea e nel continente africano. (Qui il nostro articolo su Che cos’è il Piano Mattei).

Lo scorso 8 luglio il parlamento ha ricevuto la seconda Relazione sullo Stato di attuazione del Piano Mattei per l’Africa, presentata dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni. Quali sono i risultati del Piano Mattei? Scopriamolo in questo articolo.

Molti passi in avanti

Dall’inizio del 2024, quando è entrato in vigore, il Piano Mattei si è sviluppato con diversi e importanti passi in avanti. Innanzitutto, il nostro Paese acquisisce una crescente leadership anche a livello europeo nei rapporti con il continente africano, grazie allo strumento del Global Gateway.

Attraverso questo strumento, il nostro Paese ha stabilito una sinergia con l’Unione Europea, con interventi nei Paesi africani nel settore digitale, dell’energia sostenibile e della produzione agroalimentare.

Un esempio dei progetti portati avanti con l’Unione Europea riguarda la filiera del caffè. Il progetto ha visto strutturare una collaborazione commerciale in 5 Nazioni del Continente africano (Etiopia, Uganda, Kenya, Tanzania e Malawi).

L’Italia, nell’ambito del partenariato con l’Europa, si è fatta promotrice di una iniziativa per affrontare la questione del debito bilaterale delle Nazioni africane. La proposta portata avanti dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni riguarda la conversione di circa 235 milioni di euro di debito bilaterale in progetti di sviluppo.

Piano Mattei: il sostegno finanziario dell’Italia

Nell’aprile del 2025 il nostro Paese ha istituito una collaborazione con la Banca mondiale. Il fine è di favorire una consultazione regolare e individuare le iniziative e i programmi da cofinanziare nell’ambito del Piano Mattei.

Sono state avviate attività per facilitare i progetti di cofinanziamento e iniziative congiunte nei Paesi africani, con una task force tra Struttura di Missione, Mef e Banca Mondiale. In questo modo vengono promossi gli investimenti dei privati con il coinvolgimento di imprese italiane che sono operative nei settori strategici del Piano.

Numerosi gli strumenti finanziari già attivi e operativi in virtù del Piano Mattei. Tra questi il Plafond Africa, pienamente operativo, che consente a Cassa Depositi e Prestiti di investire, con risorse proprie, fino a 500 milioni di euro per il 2025 in progetti che coinvolgono aziende private.

Il Growth and Resilience platform for Africa, che sostiene progetti per la sicurezza alimentare e il programma Terra nel settore agricolo. C’è poi il Rome Process Financing Facility, fondo multi-donatori in collaborazione con gli Stati terzi e Misura africa, che sostiene l’impegno delle piccole e medie imprese nel continente africano.

I progetti realizzati e i primi risultati del Piano Mattei

Il Piano Mattei è entrato già nel vivo. La visione dei parlamentari di Fratelli d’Italia, che hanno sostenuto dal primo momento il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sta avendo riscontri concreti. Non si tratta di idee o semplici chiacchiere, ma di fatti concreti già operativi. Vediamo alcuni dei progetti già avviati che offrono un grande beneficio ai Paesi africani e potenziano la nostra economia.

Agroalimentare

In Algeria è stato già realizzato un centro di formazione professionale per il settore agricolo. Nello stesso Paese, l’azienda Bonifiche ferraresi sta portando avanti un progetto di agricoltura desertica, con la produzione di cereali e legumi e un potenziale di 6mila posti di lavoro.

Nella Costa d’Avorio è stata attivata una linea di finanziamento da 200 milioni per l’agribusiness, anche a sostegno dell’export italiano. In Ghana è in programma la realizzazione di centri di produzione e formazione agroalimentare, con il sostegno a politiche di lotta alla desertificazione e al
degrado del suolo anche in Senegal, dove sono stati avviati diversi progetti di sviluppo della filiera agroalimentare.

Nel Monzambico è partito l’iter per un Polo agroalimentare, mentre nella Repubblica del Congo sono stati acquisiti 10mila ettari di terreno per dei centri di produzione e formazione agroalimentare sulla coltivazione di mais e soia. In Tanzania sono stati investiti 20 milioni per finanziare la produzione di beni agricoli e di consumo, anche a sostegno del nostro export.

In Tunisia, invece, è stato avviato il partenariato strategico Italia-Tunisia sulla sicurezza alimentare (TANIT – TANdem Italia-Tunisia), a sostegno del settore agroalimentare, che prevede – tra le altre cose – politiche di contrasto alla siccità. Il programma potenzierà, oltretutto, i rapporti commerciali del nostro Paese con la Tunisia, Paese africano più settentrionale e più vicino all’Italia.

Sanità

Nella Costa d’Avorio è già in programma creazione del reparto di neonatologia dell’Ospedale di Abobo. A Songon è in programma la creazione del centro urbano sanitario e la costruzione di un Istituto Nazionale delle Professioni Sanitarie. In Etiopia è previsto lo stanziamento di 15 milioni di euro per potenziare l’Ospedale generale di Shire (Suhul Hospital) e l’Ospedale Kidane Mehret di Adwa. Nel 2024, invece, è stato avviato in Marocco il progetto Mama Sofia, con un programma di telemedicina e sistemi di monitoraggio a distanza di pazienti con patologie croniche.

Ambito energetico

In Algeria e Tunisia è in programma un’infrastruttura per il trasporto dell’idrogeno verde. Il progetto prevede il collegamento dal Nord Africa all’Europa, nell’ambito del Corridoio meridionale dell’idrogeno. L’Italia sarà in posizione di hub energetico. In Egitto, invece, è previsto il sostegno a uno dei maggiori impianti di fotovoltaico in Egitto.

Sono coinvolti oltre 100 mila agricoltori  e 350 lavoratori locali in Kenya, negli impianti di spremitura. Questo grazie all’ampliamento della produzione di olio vegetale per biocarburanti avanzati, con la partecipazione dell’Eni.

Nella Repubblica del Congo è in programma il rafforzamento delle interconnessioni elettriche, mentre altri progetti per sostenere l’energia sostenibile sono previsti in Monzambico.

Istruzione, formazione e cultura

In Algeria, Marocco, Kenya, Tunisia ed Etiopia sono in programma progetti scientifici e di cooperazione per promuovere le eccellenze formative italiane.

Con l’Egitto è stato siglato un Memorandum per l’istituzione di un centro italo-egiziano per l’impiego. Lo scopo è facilitare l’inserimento di giovani egiziani formati nelle scuole tecnico-professionali italiane (l’Istituto tecnico industriale salesiano Don Bosco) nel mercato locale e italiano. Altre iniziative di cooperazione educativa sono state siglate con l’Egitto, per favorire la formazione tecnica e professionale e l’insegnamento della lingua italiana.

In Tunisia è in corso una collaborazione con TERNA nell’ambito del progetto Innovation
Zone Tunisia,  dedicato alla formazione tecnico-specialistica in vista della costruzione dell’elettrodotto ELMED.

Acqua e infrastrutture

L’Italia partecipa, attraverso un finanziamento di 250 milioni di euro, alla gestione del progetto del Corridio di Lobito, un’antica via commerciale rimodernata. In Costa d’Avorio, Ghana, Mozambico e Senegal, l’italia sostiene la trasformazione digitale e il rafforzamento delle infrastrutture digitali pubbliche.

Altri progetti nel settore idrico e digitale sono stati promossi in Etiopia, Repubblica del
Congo, Tunisia, Kenya e Tanzania.

Il nostro Paese, attraverso il Piano Mattei, sta recuperando la propria autorevolezza internazionale. Tutti questi progetti garantiscono buoni rapporti con i Paesi africani in via di sviluppo, miglioramento delle condizioni di vita locali, contrasto all’immigrazione illegale nel lungo periodo e ampi vantaggi economici.

 

Articoli Correlati

Il Decreto Coesione (decreto-legge n. 60 del 2024) ha introdotto il Bonus per i giovani disoccupati per sostenere il lavoro dei giovani e dare loro maggiori certezze con contratti a tempo indeterminato. La misura è stata fortemente voluta dai gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia, che hanno avuto un ruolo centrale e propulsivo nell’intero iter di approvazione del Decreto Coesione e quindi del Bonus Giovani.

Il Piano Mattei è un programma strategico del nostro Paese per la realizzazione di una più stretta collaborazione tra l’Italia e gli Stati del continente africano. Con questo programma, l’Italia intende rafforzare la propria leadership nel mediterraneo, contribuendo alla stabilità, allo sviluppo e alla prosperità dei Paesi mediterranei e africani.

Contatti