Data: 01/12/25

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Bonus Cultura: da misura senza equità a strumento di merito e sostegno

I giovani devono registrarsi su un’apposita piattaforma web tramite la propria identità digitale (SPID o CIE). Una volta registrati, possono generare buoni spesa da utilizzare presso gli esercenti accreditati. La gamma di prodotti e servizi culturali da acquistare rimane ampia e mirata a promuovere una crescita personale e intellettuale.

Bonus cultura. Immaginiamo una ragazza di 18 anni, proveniente da una famiglia con un reddito medio-basso, che sogna di iscriversi alla facoltà di architettura. I libri di testo, i manuali di storia dell’arte e i software di progettazione hanno costi proibitivi. Grazie alla nuova Carta della Cultura Giovani e alla Carta del Merito, ottenute per il suo eccellente risultato alla maturità, riceve 1.000 euro.

Con questa somma, non solo acquista i testi essenziali per il suo primo anno di università, ma può anche visitare i musei e le mostre che studierà, trasformando un ostacolo economico in un’opportunità concreta di crescita. Questa è la sintesi della visione dei parlamentari di Fratelli d’Italia: trasformare un bonus in un vero investimento sul futuro e sul talento dei nostri giovani.

 

L’origine del Bonus Cultura

Il “Bonus Cultura”, noto come 18app, è stato introdotto nel 2016 dal Governo Renzi. La sua nascita fu motivata da un’esigenza simbolica forte: in seguito agli attentati terroristici di Parigi, si affermò il principio che a ogni euro investito in sicurezza dovesse corrisponderne uno investito in cultura, come baluardo contro l’estremismo e la radicalizzazione. L’obiettivo era nobile: assegnare una carta elettronica da 500 euro a tutti i neo-diciottenni residenti in Italia per l’acquisto di beni e servizi culturali come libri, musica, biglietti per cinema, teatri e musei.

 

Le criticità strutturali dietro a una nobile idea

Lo strumento ha mostrato fin da subito notevoli criticità, emerse negli anni e più volte evidenziate dai parlamentari di Fratelli d’Italia quando erano all’opposizione. Prima fra tutte, la mancanza di equità. Il bonus, infatti, veniva erogato a tutti i diciottenni in modo indiscriminato, indipendentemente dal reddito familiare. Questo significava destinare risorse pubbliche anche a giovani appartenenti a nuclei familiari molto agiati, che non necessitavano di tale sostegno. La misura, inoltre, è stata oggetto di numerosi “meccanismi truffaldini”.

Sono emersi casi di esercenti e beneficiari che si accordavano per convertire il bonus in denaro contante o per acquistare beni non consentiti, snaturando completamente la finalità della misura. Il bonus così ideato ha rappresentato un costo significativo per le casse dello Stato, finanziato a deficit. Tutto questo ha reso ancora più urgente la necessità di garantirne un utilizzo corretto ed efficace.

 

Bonus Cultura: come è stato migliorato e a chi è rivolto?

I parlamentari di Fratelli d’Italia hanno seguito queste tre coordinate. Con la Legge di Bilancio 2023, il vecchio 18app è stato sostituito da due nuovi strumenti, cumulabili tra loro. Primo, la Carta della Cultura Giovani: un bonus di 500 euro destinato ai diciottenni appartenenti a nuclei familiari con un ISEE non superiore a 35.000 euro. Risorse destinate a chi ne ha più bisogno.

Secondo, la Carta del Merito: un bonus di 500 euro per tutti gli studenti che ottengono il massimo dei voti (100/100) all’esame di maturità, indipendentemente dal reddito (non oltre il compimento dei 19 anni di età). Questo strumento premia l’impegno e il talento, incentivando l’eccellenza negli studi. La vera forza della riforma sta nella cumulabilità: uno studente meritevole proveniente da una famiglia a basso reddito può ottenere fino a 1.000 euro, quindi un sostegno concreto per proseguire gli studi o arricchire il proprio percorso culturale.

 

Come si ottiene e cosa si può acquistare?

La procedura rimane digitale e accessibile. I giovani devono registrarsi su un’apposita piattaforma web tramite la propria identità digitale (SPID o CIE). Una volta registrati, possono generare buoni spesa da utilizzare presso gli esercenti accreditati. Clicca qui per le informazioni sulla richiesta del Bonus Cultura.

La gamma di prodotti e servizi culturali da acquistare rimane ampia e mirata a promuovere una crescita personale e intellettuale. Nel dettaglio:

  • Biglietti per cinema, teatri, concerti e spettacoli dal vivo.
  • Libri, inclusi audiolibri ed e-book.
  • Musica registrata.
  • Ingressi a musei, mostre, aree archeologiche e parchi naturali.
  • Corsi di musica, teatro, danza e lingua straniera.
  • Abbonamenti a quotidiani e periodici, anche in formato digitale.

 

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Sappiamo bene quanto le bollette della luce e del gas siano diventate un peso enorme per le famiglie e per chi lavora. Prima del Governo Meloni, più le bollette erano alte, più lo Stato incassava di tasse (l’IVA). Per i parlamentari di Fratelli d’Italia, invece, lo Stato non deve “fare cassa” sulla pelle della gente.

Il Bonus Psicologo è un aiuto economico pensato per i cittadini che hanno bisogno di un supporto psicologico ma non hanno le possibilità economiche per pagarlo. Funziona come un “buono” che può essere speso per pagare delle sedute di psicoterapia presso professionisti privati iscritti all’albo.

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