Bonus cultura. Immaginiamo una ragazza di 18 anni, proveniente da una famiglia con un reddito medio-basso, che sogna di iscriversi alla facoltà di architettura. I libri di testo, i manuali di storia dell’arte e i software di progettazione hanno costi proibitivi. Grazie alla nuova Carta della Cultura Giovani e alla Carta del Merito, ottenute per il suo eccellente risultato alla maturità, riceve 1.000 euro.
Con questa somma, non solo acquista i testi essenziali per il suo primo anno di università, ma può anche visitare i musei e le mostre che studierà, trasformando un ostacolo economico in un’opportunità concreta di crescita. Questa è la sintesi della visione dei parlamentari di Fratelli d’Italia: trasformare un bonus in un vero investimento sul futuro e sul talento dei nostri giovani.
L’origine del Bonus Cultura
Il “Bonus Cultura”, noto come 18app, è stato introdotto nel 2016 dal Governo Renzi. La sua nascita fu motivata da un’esigenza simbolica forte: in seguito agli attentati terroristici di Parigi, si affermò il principio che a ogni euro investito in sicurezza dovesse corrisponderne uno investito in cultura, come baluardo contro l’estremismo e la radicalizzazione. L’obiettivo era nobile: assegnare una carta elettronica da 500 euro a tutti i neo-diciottenni residenti in Italia per l’acquisto di beni e servizi culturali come libri, musica, biglietti per cinema, teatri e musei.
Le criticità strutturali dietro a una nobile idea
Lo strumento ha mostrato fin da subito notevoli criticità, emerse negli anni e più volte evidenziate dai parlamentari di Fratelli d’Italia quando erano all’opposizione. Prima fra tutte, la mancanza di equità. Il bonus, infatti, veniva erogato a tutti i diciottenni in modo indiscriminato, indipendentemente dal reddito familiare. Questo significava destinare risorse pubbliche anche a giovani appartenenti a nuclei familiari molto agiati, che non necessitavano di tale sostegno. La misura, inoltre, è stata oggetto di numerosi “meccanismi truffaldini”.
Sono emersi casi di esercenti e beneficiari che si accordavano per convertire il bonus in denaro contante o per acquistare beni non consentiti, snaturando completamente la finalità della misura. Il bonus così ideato ha rappresentato un costo significativo per le casse dello Stato, finanziato a deficit. Tutto questo ha reso ancora più urgente la necessità di garantirne un utilizzo corretto ed efficace.
Bonus Cultura: come è stato migliorato e a chi è rivolto?
I parlamentari di Fratelli d’Italia hanno seguito queste tre coordinate. Con la Legge di Bilancio 2023, il vecchio 18app è stato sostituito da due nuovi strumenti, cumulabili tra loro. Primo, la Carta della Cultura Giovani: un bonus di 500 euro destinato ai diciottenni appartenenti a nuclei familiari con un ISEE non superiore a 35.000 euro. Risorse destinate a chi ne ha più bisogno.
Secondo, la Carta del Merito: un bonus di 500 euro per tutti gli studenti che ottengono il massimo dei voti (100/100) all’esame di maturità, indipendentemente dal reddito (non oltre il compimento dei 19 anni di età). Questo strumento premia l’impegno e il talento, incentivando l’eccellenza negli studi. La vera forza della riforma sta nella cumulabilità: uno studente meritevole proveniente da una famiglia a basso reddito può ottenere fino a 1.000 euro, quindi un sostegno concreto per proseguire gli studi o arricchire il proprio percorso culturale.
Come si ottiene e cosa si può acquistare?
La procedura rimane digitale e accessibile. I giovani devono registrarsi su un’apposita piattaforma web tramite la propria identità digitale (SPID o CIE). Una volta registrati, possono generare buoni spesa da utilizzare presso gli esercenti accreditati. Clicca qui per le informazioni sulla richiesta del Bonus Cultura.
La gamma di prodotti e servizi culturali da acquistare rimane ampia e mirata a promuovere una crescita personale e intellettuale. Nel dettaglio:
- Biglietti per cinema, teatri, concerti e spettacoli dal vivo.
- Libri, inclusi audiolibri ed e-book.
- Musica registrata.
- Ingressi a musei, mostre, aree archeologiche e parchi naturali.
- Corsi di musica, teatro, danza e lingua straniera.
- Abbonamenti a quotidiani e periodici, anche in formato digitale.